1- IL FONOGRAFO
2- GRAMMOFONO
3-GIRADISCHI
4-REGISTRATORE
5-LETTORE CD (che nel tempo si evolse fino a ottenere quello attuale: lettore digitale)
IL FONOGRAFO
Il fonografo è uno dei primissimi strumenti pensati per poter registrare e riprodurre il suono, progettato da Thomas Edison.Circa trent'anni dopo l'invenzione del telegrafo, Edison era riuscito nel 1877 a realizzare un ripetitore telegrafico in grado di incidere i punti e le linee del codice morse, su un disco, disegnando una traccia a spirale con una piccola punta, in modo che uno stesso messaggio potesse essere ripetuto più volte senza l'intervento dell'operatore. Il 17 luglio dello stesso anno egli si accorse che se il disco ruotava ad una velocità sufficientemente alta, la puntina emetteva vibrazioni che ricordavano il timbro della voce umana. Fu l'idea che fece accendere nell'inventore il desiderio di applicare un principio simile per poter registrare la voce umana.Edison annunciò l'invenzione del fonografo il 21 novembre. Il primo schizzo del Fonografo apparso sui diari di Edison risale al 12 agosto 1877 e il 6 dicembre dello stesso anno ne diede una dimostrazione pratica ai propri collaboratori.
Essi si trovavano di fronte ad un oggetto costituito da un rullo di ottone (cilindro fonografico) di circa 10 cm di diametro e di lunghezza, sostenuto da un asse filettato. Sul cilindro era tracciato un solco a spirale di 2,5 mm di larghezza e la superficie del cilindro era ricoperta da un foglio di stagnola. Durante la registrazione, il cilindro ruotava e la stagnola veniva sfiorata dalla puntina collegata alla membrana vibrante. La puntina, seguendo le oscillazioni della membrana, incideva una traccia profonda nella stagnola che, tesa sopra al solco, poteva cedere sotto la pressione. Per la riproduzione, il processo sarebbe stato inverso, con l'unica differenza che in questo caso veniva utilizzata una seconda membrana, molto più elastica, posta all'altra estremità dell'apparecchio. Il solco nella stagnola con le sue variazioni di profondità, faceva vibrare la membrana restituendo il suono registrato. Il funzionamento era quindi alternativamente di registratore o riproduttore.
Per nulla scoraggiato dallo scetticismo dei collaboratori, Edison iniziò così a girare la manovella che metteva in moto il sistema e parlando in direzione del diaframma pronunciò la seguente frase: "Mary had a little lamb" ("Mary aveva un agnellino"). Una volta riportato il cilindro al punto di partenza, sistemò l'ago sulla seconda membrana nel solco impresso nella stagnola dalla prima, riprese a girare la manovella e il fonografo ripeté un suono vagamente simile alla frase pronunciata poco prima. La qualità era pessima, ma le basi erano state poste.
IL GRAMMOFONO
Il grammofono, anche detto giradischi, è uno strumento molto antico, che viene annoverato tra i primi dispositivi in grado di registrare e riprodurre il suono, la sua invenzione si deve a Thomas Edison, colui che inventò la lampadina.
La prima versione del grammofono si ebbe nel 1877, sotto il nome di 'fonografo', di fatto circa 30 anni dopo l'invenzione del telegrafo Edison ideò un ripetitore telegrafico che era in grado di incidere le linee e i punti del codice morse direttamente su un disco, definendo graficamente, per mezzo di una punta, una traccia a spirale, in modo che il suono potesse essere riascoltato più volte senza alcun intervento esterno.
IL GIRADISCHI
Il giradischi è il nome con il quale abitualmente si è soliti indicare il grammofono. Si tratta di un sistema di riproduzione e registrazione musicale che ha visto la luce negli ultimi anni dell’ottocento, più precisamente nel 1870 (anno in cui la Francia, appena liberata dal trono di Napoleone III, venne proclamata Repubblica). Così lontano nel tempo per la sua prima apparizione, il giradischi sopravvisse anche per buona parte del secolo successivo essendo utilizzato fino al 1980 e rinascendo evolvendosi in modelli simili che hanno marchiato pezzi di storia.
IL REGISTRATORE
Il registratore a filo
Il registratore a filo o filofono fu un antenato dei registratori a bobina aperta, in cui al posto del nastro magnetico classico si usava come supporto per le registrazioni un filo d'acciaio.
Inventati alla fine del XIX secolo, furono utilizzati fino agli anni quaranta del XX secolo, prevalentemente negli Stati Uniti e in Germania per registrare conferenze ed eventi teatrali. In Italia alcuni modelli furono costruiti dalla società Geloso.
Il filo si muove ad una velocità di circa 24 pollici per secondo (610 mm/s) ed è piuttosto delicato, essendo molto sottile. L'apparecchio è dotato di due bobine contenenti il filo che scorre venendo magnetizzato da una speciale testina, e può avere anche la possibilità di collegarvi un piccolo microfono per poter incidere suoni dall'ambiente. Alcuni modelli permettono di alloggiare un disco sopra una bobina e registrarne il suono sul filo.
Il registratore a bobina aperta
Il formato a bobina aperta fu usato nei primi registratori a nastro, compreso il Magnetophon tedesco degli anni trenta. Il termine bobina aperta non era usato nei primi tempi, ma fu coniato nei primi anni sessanta quando entrarono in commercio le cartucce stereo 8 e le musicassette.
Nastri a bobina aperta furono usati anche come memoria di massa per computer, videoregistratori e in registratori audio di alta qualità, con formati sia analogici che digitali, prima dell'avvento della registrazione su hard disk. Tra le ultime macchine a bobine prodotte, i registratori Digital Audio Stationary Head alla fine degli anni novanta.
Il mangianastri
Un riproduttore di cassette, o registratore (o anche mangianastri e piastra a cassette per quanto riguarda gli apparecchi alta fedeltà), è un tipo di registratore a nastro per la riproduzione o la registrazione delle musicassette. Con il primo termine si intende formalmente una componente di un impianto stereo, mentre la parola "registratore" indica un apparecchio avente amplificatore ed altoparlanti alimentati dall'apparecchio stesso. Anche se i due termini spesso ora sono usati scambievolmente, più spesso ci si riferisce a un registratore (o a un "mangianastri") come a un dispositivo portatile di bassa o media fedeltà, mentre un riproduttore di cassette (inteso come componente di un impianto) è specializzato in prestazioni di alta fedeltà.
IL LETTORE CD
Il lettore di compact disc (abbreviazioni diffuse nel linguaggio comune: "lettore di CD", "lettore CD", "lettore di cd", "lettore cd")[1] è una tipologia di drive la quale si contraddistingue per essere destinata alla lettura dei dati memorizzati su compact disc.
I lettori CD sono in grado di leggere, oltre ai formati fisici del CD come il CD-R e CD-RW, i numerosi formati logici del CD (CD Audio, Video CD, Super Video CD, ecc.) se il computer è dotato di apposito software.
I lettori CD si differenziano anche per la velocità di lettura.
TIPOLOGIE DI DISCHI
Vengono definiti analogici i supporti di registrazione audio che non utilizzano tecnologie informatiche (dette appunto digitali). Le principali tecnologie utilizzate sono la microincisione su disco di materiale plastico e la registrazione di sequenze magnetiche su nastro.I dischi a microincisione furono tra le prime tecnologie di riproduzione a diffondersi tra la popolazione.I primi dischi di questo tipo, denominati 78 giri per la loro velocità di rotazione in fase di riproduzione, erano in gommalacca, una plastica naturale, e vennero incisi con soli mezzi meccanici fino agli anni cinquanta quando fu introdotto l'ausilio dell'elettronica che permise un notevole aumento di qualità. Tuttavia continuavano ad essere riprodotti anche su grammofoni, privi di amplificazione elettronica.Il disco in vinile è stato ufficialmente introdotto nel 1948 negli Stati Uniti come evoluzione dei precedenti dischi 78 giri.
Le caratteristiche del vinile - decisamente più efficaci rispetto alla gommalacca dei 78 giri - permisero di rimpicciolire i solchi e abbassare il numero di giri per minuto dei dischi da 78 a 33⅓ giri, ottenendo così una maggiore durata di ascolto a parità di dimensioni del supporto.
Un altro formato che nacque in quegli anni fu il 45 giri, dalle ridotte dimensioni di 7 pollici, che poteva contenere solo uno o due brani per ogni faccia del disco.
Per la riproduzione sonora di un disco viene solitamente impiegato un giradischi collegato ad un amplificatore elettrico. In genere i giradischi supportano diversi formati e, per mezzo di un selettore, è possibile impostare la velocità di rotazione del disco.
Questo genere di dischi è stato prodotto in larga scala fino agli anni novanta.
G LOSSARIO
Il codice Morse, detto anche alfabeto Morse, è un sistema per trasmettere lettere, numeri e segni di punteggiatura per mezzo di un segnale in codice ad intermittenza.
Fu oggetto di studio di Samuel Morse dal 1835, ma venne realizzato dal tecnico Alfred Vail, suo collaboratore dal settembre 1837. Fu da entrambi sperimentato per la prima volta l'8 gennaio del 1838 allorché, in presenza di una Commissione del Franklin Institute di Philadelphia, venne impiegato il telegrafo scrivente register.
Il codice Morse è una forma ante litteram di comunicazione digitale. Tuttavia, a differenza dei moderni codici binari che usano solo due stati (comunemente rappresentati con 0 e 1), il Morse ne usa cinque: punto (•), linea (—), intervallo breve (tra ogni lettera), intervallo medio (tra parole) e intervallo lungo (tra frasi).
Ecco un sito sugli attrezzi di diffusione sella musica:
http://www.museopelagalli.com/
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